ANDREA BOLDRINI
Nato a Napoli nel
1955 da padre Ferrarese ( trasferitosi a Napoli per motivi professionali) e
madre Milanese; si trasferisce in Piemonte ( provincia di Alessandria, ultimo
comune del Piemonte al confine con la Liguria)all’età di tre anni.
All’età di quindici anni si iscrive al liceo artistico
statale di Genova, città che ha amato molto e che, attraverso la vicinanza e
l’insegnamento di insegnanti/ artisti ( G.F. Fasce, artista della scena
Milanese degli anni 50’ nel gruppo di Morlotti..) si avvicina all’arte
informale. L’informale è il tema che
parallelamente al figurativo caratterizza tutta la sua opera.
Ultima tappa della formazione scolastico- culturale è
Milano, dove si iscrive all’accademia di belle arti di Brera, corso di Domenico
Purificato. Milano era immersa, in quegli anni, nella profonda trasformazione
portata dalla contestazione giovanile degli anni 60-70.
La sua infanzia ha il
colore dei paesaggi dei romanzi di Cesare Pavese. Adolescenza in Liguria, tutta
riassunta in un verso di Paolo Conte: “con quella faccia un po così che abbiamo
noi che abbiamo visto Genova”. Giovinezza in Lombardia, dove ha
imparato l’alfabeto
del sacrificio e della speranza.
Questo
mix di culture ha dato vita alle tematiche care a Boldrini: L’uomo, la solitudine,
l’esistenza… Il rapporto tra l’uomo ed il mondo, il rapporto tra simili, l’uomo
di fronte all’universo ed alla universalità, l’uomo solo al cospetto della vita
e dei suoi enormi problemi.
La
difficoltà di vivere, il tormentato rapporto tra il grande amore per la vita e
le sofferenze che la vita stessa ci procura. Soli alla nascita come nella
morte, soli negli intimi problemi alla ricerca di insperate soluzioni.
Un
pessimismo esistenziale che si scontra quotidianamente con una enorme
ammirazione per il mistero della vita e la magnificenza del creato e delle
creature.
I principali temi trattati da Boldrini sono infatti: Nudi: una ricerca del tutto personale sul corpo
femminile mai completamente svelato e manifesto. Spazi, cioè l’ambiente che ci
circonda( Paesaggi interiori,
metafore del mondo. Uno spiraglio di bianco, nell’alto orizzonte e nel
basso della terra permane: E’ la
speranza. Lara Treppiede) . Esistenzialismo:
una ricerca nata dalle letture di Celine e Sartre. Viaggi: paesaggi “fuggiti”,
immaginati, indefiniti, forse inesistenti.
Espone a Milano, Berlino, Stoccarda, eventi collaterali
della 55° biennale di Venezia. A Napoli nel museo del monastero di Santa
Chiara. Numerose personali e collettive.
E’ presente in pubblicazioni quali: la via Italiana
all’informale edita da Mondadori, Dramatis personae ed. Mondadori, sul C.A.M.
Mondadori